Escursionismo cicloescursionismo con ebike e esperienze outdoor in Valle d'Aosta
randeaunature@libero.it
Tel . 3407085371
  • HOME INVERNO
  • CHI SONO
    • FORMAZIONE PROFESSIONALE
    • UIMLA
    • SICUREZZA
    • TARIFFE E INFORMAZIONI
    • CONDIZIONI CONTRATTUALI
  • ATTIVITA'
    • CICLOESCURSIONISMO
    • ESCURSIONI A PIEDI >
      • PROPOSTE GIORNALIERE
      • SPECIALE MONTE BIANCO
      • TREKKING
    • ORIENTEERING
    • SCUOLE
  • TEAM BUILDING
  • AVVERTENZE LEGALI
  • LEGGE 4/2013

La  piccola Venezia delle Alpi

Se dopo la lettura di questa pagina ti senti un viaggiatore dell'800 e vuoi saperne di più , prenota una visita ... vedrai e conoscerai particolarità interessanti e curiose... 

Click here to edit.

Immagine
Immaginate una regione ricca di ghiacciai, di possenti cascate e torrenti impetuosi, aggiungete una particolare situazione climatica della vallata centrale esposta a sud in cui vi sono ridotte  precipitazioni annue, in cui vi è una vegetazione steppica o africana, inserite una piccola e caratteristica città del fondovalle frequentata nel 1800 da viaggiatori e scienziati alla scoperta delle montagne più alte d’Europa … ecco a voi Aosta.

Nei secoli passati, la città di Aosta, fu paragonata  da un viaggiatore inglese ad “ una Venezia in miniatura”. Tale affermazione seppure”pomposa”, non era comunque troppo discordante con la visione cittadina, a sud infatti, vi era  la Dora Baltea, ad est il Buthier, a ovest il torrente Clou Neuf e  l’area urbana di allora,  era cinta dai rû “ de la Ville e du Bourg “ e, vi erano, inoltre,  numerosi canali di scolo  che attraversavano tutto il centro cittadino.

 La particolare situazione climatica di Aosta, necessitava già allora di un apporto notevole di acqua , sia per la fiorente attività agricola e di allevamento, sia per la nascente industrializzazione dell’epoca.

Ma da dove arrivava tutta l’acqua necessaria alla cittadina?

 L’acqua, veniva prelevata dal torrente Buthier a diverse altezze e portate sui versanti solatii ad est della città dai Ru Pompillard Prévot, Champapon e Baudin , mentre verso ovest, il Ru Neuf e il Bourgeois, irrigavano la zona a monte di Gignod, sino ai confini di Sarre.

D'altra parte , l’uso dell’acqua delle nostre montagne per irrigare o far funzionare mulini o utensili fu ampiamente adottata e documentata anche in epoca romana con il ponte acquedotto di Pondel.

Il sistema di irrigazione della città era completato dal ru Mére des Rives che attingendo l’acqua del Buthier , a Saumont , si biforcava, nell’attuale via Chabod, in due canali, quello “ du Bourg e quello “ de la Cité”.

Ancora oggi, questa importante testimonianza del passato, caratterizza l’ambiente urbano di Aosta e importanti tratti dei Ru, che contribuiscono all’irrigazione di marginali zone coltivate, sono visibili in alcune vie cittadine.

In via Guido Rey, poco dopo la biforcazione dei canali, il Ru du Bourg ancora oggi scorre lento  lambendo il cimitero di Sant ‘Orso, dove verso la metà dell’800, esisteva uno stabilimento di bagni.  La pubblicità dell’epoca,  recitava : “ Stabilimento di bagni situato vista a vista con il cimitero del borgo Sant’orso ..Questo stabilimento rimesso a nuovo è aperto dalle 5 del mattino alle 9 di sera…. Pulizia eccessiva “. Ancora oggi, le acque dopo un piccolo tratto intubato, , riappaiono  in via Antica Zecca, costeggiando l’attuale giardino pubblico e il lavatoio caratterizzando la via.

Lungo questo ru,conosciuto anche con il nome di Ru dei mulini,  vi erano in funzione numerose  officine , lavatoi e mulini, uno dei quali, di notevole pregio e costituito da tre macine orizzontali,  è ancora visibile nella casa privata di Emiro Marcoz, in fondo a via Vevey.

Il Ru de La Cité, lo si può osservare nella parte a sud del Viale della Pace e nella parte settentrionale di Piazza Roncas, ove ancora oggi, sono visibili i resti di un lavatoio.



Le altre cose potrai scoprirle passeggiando lungo i ru con noi ..

 



Powered by Create your own unique website with customizable templates.